venerdì 6 luglio 2018

La centurazione



Cari lettori, in seguito all’ articolo dedicato alle colonie, abbiamo deciso di completare l’argomento parlandovi del modo in cui i Romani erano soliti dividere i territori conquistati.
La “centuriatio” o centuriazione è un particolare tipo di delimitazione e divisione dei terreni in funzione sia di una distribuzione “viritana”, ossia pro capite senza fondazione di una città, sia per l’ assegnazione di lotti ai cittadini di una colonia. Ciò avveniva in virtù del fatto che ogni colonia possedeva un “ager” inteso come terreno destinato all’ agricoltura in cui viveva anche una buona parte della popolazione di un’area, ma anche come spazio in cui si esplicava il dominio politico-istituzionale e amministrativo di Roma. La centuriazione prevedeva una pianificazione degli impianti urbani, la sistemazione delle reti viarie, lavori idraulici e la messa a coltura di territori attraverso opere di bonifica e disboscamenti. Questo processo iniziava con la misurazione dell’ area da parte degli agrimensori, seguiva la scelta dell’orientamento e si tracciava la linea fondamentale della “limitatio” detta “decumanus maximus” da Est ad Ovest di 40 piedi(ft). Successivamente si tracciava la perpendicolare detta “kardo maximus” di 20 ft da Nord a Sud. Il centro in cui i due assi principali si intersecavano era detto “umbilicus”. L’ orientamento degli assi centuriati poteva avvenire “secundum coelum”, ossia in base alle costellazioni, oppure “secundum naturam”, ciò in base alle condizioni naturali del territorio. Per ogni operazione si utilizzava uno strumenti chiamato “groma”, formato da un’ asta cui era applicata un croce orizzontale che consentiva di fissare il centro esatto della “limitatio” e che dava la direzione dei due assi principali. Parallelamente ai due assi principali si tracciavano altre linee dette rispettivamente “decumani minores“ e “kardines minores” tutte a distanza di 20 actus (1 actus = 120 piedi = 35 m circa).Il decumano divideva il territorio nella parte destra detta “pars citrata” e nella parte sinistra detta “pars ultrata”. Il cardo invece, divideva la parte a Nord in “pars dextra” e quella a Sud in “pars sinistra”. Tutte queste parti venivano poi lottizzate. Il sistema centuriate permetteva di assegnare i terreni secondo un criterio di uguaglianza. La divisione del terreno era fatta descrivendo una serie di moduli detti “centuriae”, generalmente di forma quadrata nel caso delle centurie quadrate, inizialmente destinati ad accogliere 100 cittadini ciascuna. La centuria fu l’ unità su base territoriale sul quale i Romani fondarono il reclutamento del proprio esercito. Ogni centuria era un quadrato di 20 x 20 actus, ma l’ appezzamento conferito ai coloni aumentò o diminuì a seconda del momento storico. In realtà, la centuria quadrata era solitamente applicata in aree caratterizzate da vaste pianure come l’ Emilia Romagna. Infatti, vi sono diversi tipi di divisioni agrarie. Ad Alba Fucens e a Luceria, i Romani utilizzarono un sistema per soli decumani. Altro sistema è detto “per strigas et scamna”, ossia fatta secondo rettangoli disposti sul lato lungo. Infine abbiamo le centurie di forma rettangolare. Una volta terminata la limitazione e l’assegnazione, il territorio veniva rappresentato graficamente in una pianta detta “forma” che veniva redatta in due forme: una, in bronzo, per la colonia; l’altra inviata a Roma per l’ ufficio del “tabularium”. Le fonti di cui disponiamo circa la centuriazione sono gli scritti degli agrimensori, per lo più del “liber colonia rum”, una raccolta del V secolo. Importanti sono anche le fonti epigrafiche come i cippi confinari che indicavano la regione cui apparteneva un’ area. Nello studio della divisione agraria di un territorio, sono fondamentali le foto aeree, spesso capaci di mostrare le antiche tracce delle centuriazioni romane.



Fonte:
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1810663945693108&id=1671337399625764



LEGIONI IN MARCIA | romanoimpero.com

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