lunedì 13 settembre 2021

DRUSO MINORE 14 SETTEMBRE 23 d.C.

DRUSO MINORE 14 SETTEMBRE 23 d.C.
La brama di potere del prefetto del pretorio Lucio Elio Seiano lo portò ad avere una posizione preminente nella politica fatta di intrighi, il fine di queste trame era quello di essere designato erede dell'impero. Il potere di prefetto del pretorio divenne smisurato quando ebbe il comando di tutte le coorti presenti a Roma e nominando lui stesso i centurioni e i tribuni. Tuttavia la famiglia imperiale era ricca di possibili eredi e Druso minore era il successore diretto, c'erano poi i suoi due gemelli e i tre figli di Germanico, i quali ostacolavano l'ambizione del prefetto. Seiano decise quindi di iniziare con l'eliminazione del rivale più pericoloso: Druso. Questo odio reciproco con il figlio del Principe era alimentato anche da una recente disputa durante la quale Druso, dal temperamento impulsivo, aveva alzato i pugni contro Seiano e lo aveva colpito con uno schiaffo. Seiano, decise quindi di colpire Druso attraverso la moglie Livilla che fingendosene perdutamente innamorato, la portò all'adulterio e la mise contro il marito. Seiano riuscì inoltre ad avvicinarsi sempre di più a Tiberio, diventando il suo consigliere personale, e Druso si lamentava spesso della cosa col padre; inoltre ogni pensiero e confidenza dell'erede venivano diffusi dalla moglie, ormai caduta nel disonore. Seiano scelse di avvelenare Druso attraverso un veleno che avesse un effetto lento, in modo che sembrasse un malattia. Il veleno fu somministrato dal liberto Ligdo, uno degli schiavi preferiti di Druso, Druso morì il 14 settembre del 23 d.C. 
Cosi narra,Tacito, l'assassinio per avvelenamento di Druso Minore. 

Seiano, dunque, pensando che fosse il caso di affrettare l'attuazione del suo piano, scelse un veleno che, insinuandosi a poco a poco, desse l'apparenza di una malattia casuale. Come si seppe otto anni più tardi, il veleno fu propinato a Druso dall'eunuco Ligdo. Comunque, sia che non avesse timore di nulla, sia che volesse mostrare la fortezza dell'animo suo, Tiberio andò in Senato per tutti i giorni in cui durò la malattia e vi andò anche quando Druso era già morto, ma non ancora sepolto.

Igitur Seianus maturandum ratus deligit venenum, quo paulatim inrepente fortuitus morbus adsimularetur. id Druso datum per Lygdum spadonem, ut octo post annos cognitum est. ceterum Tiberius per omnes valitudinis eius dies, nullo metu an ut firmitudinem animi ostentaret, etiam defuncto necdum sepulto, curiam ingressus est.

Tacito, Annale, lib. IV, 8, 1-2.
Immagine: Busto di Druso, Museo del Louvre.