sabato 18 maggio 2019

Augusto manda Caligola dal padre Germanico


Accadde oggi:
- il 18 maggio del 14 d.C. il piccolo Caligola venne inviato da Augusto al padre Giulio Cesare Germanico che si trovava a guidare l'esercito nei territori settentrionali dell'impero.
L'episodio è testimoniato da una lettera scritta dallo stesso Augusto pochi mesi prima di morire, indirizzata ad Agrippina Maggiore, madre di Caligola e moglie di Germanico. Il testo della lettera è riportato da Svetonio durante la discussione riguardo i natali del futuro imperatore (Caligola, 8):
"Esiste anche una lettera che Augusto indirizzò alla nipote Agrippina pochi mesi prima di morire, e che concerne questo Caio [Caligola], poiché allora soltanto lui era sopravvissuto, dei bambini di quel nome; la lettera dice così: "Agli dei piacendo, Talario e Asillio accompagneranno il 18 maggio [XV Kal. Iun.] il piccolo Caio. Ieri mi sono messo d'accordo con loro. Manderò con lui inoltre un mio medico personale, e ho scritto a Germanico di tenerlo pure con sé, se lo desidera. Tu Agrippina mia, sta' bene e cerca di arrivare dal tuo Germanico in buona salute." Questa è un'altra prova che Caio non poté nascere in Germania, ma che vi fu portato all'età di quasi due anni da Roma."
Questa lettera, documento ufficiale scritto dalla mano di Augusto, viene usata da Svetonio per provare che il piccolo Caligola venne portato in Germania, dove era il padre, nel 14 d.C. "all'età di quasi due anni" (era infatti nato nel 12 ad Anzio) e che quindi non poteva essere nato in quei luoghi come ritenevano altri autori.
La lettera di Augusto inoltre ci fornisce la prova di un tenero rapporto tra Augusto e la famiglia di Germanico, che fa riunire tramite il suo intervento. L'affetto era soprattutto con la nipote Agrippina, figlia del suo fidato Marco Agrippa e della sua cara, e problematica, figlia Giulia. Inoltre il marito di Agrippina, Giulio Cesare Germanico, era il nipote di Livia (moglie di Augusto), figlio di Druso Maggiore (fratello dell'imperatore Tiberio) e di Antonia Minore (nipote di Augusto nata dalla sorella Ottavia e da Marco Antonio).
Da questo complicato intreccio di parentele nacque dunque Caio Cesare che, come testimoniato dalla lettera di Augusto, e per volere dello stesso imperatore, crescerà tra i ranghi dell'esercito comandato dal padre Germanico, dove inizierà fin da piccolo ad indossare i vestiti e le calzature tipiche dei legionari (caligae), da cui prenderà poi il soprannome Caligola. L'eredità del padre Germanico, uno dei personaggi più amati della famiglia imperiale di Augusto, per il suo valore e il suo carattere affabile, sarà fondamentale per l'ascesa al trono di Caligola, che verrà appoggiato con favore dall'esercito e dal popolo romano proprio in quanto figlio di Germanico.
Una volta imperatore basterà poco tempo per far cambiare idea a tutti, infatti dopo quattro anni di impero (37-41) Caligola verrà assassinato in una congiura dai Pretoriani e condannato dal Senato alla damnatio memoriae. Non sempre i figli sono uguali ai padri.

Gabriele Romano

(nella foto: la famiglia di Giulio Cesare Germanico:
a sinistra ritratto di Germanico, I secolo d.C., Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, Roma;
a destra ritratto della moglie Agrippina Maggiore, I secolo d.C., Musei Capitolini, Roma;
al centro ritratto del figlio Caio Cesare detto Caligola, con tracce di colore, I secolo d.C., Ny Carlsberg Glyptotek, Copenaghen.)

Fonte: http://www.honosetvirtus.roma.it/

Nessun commento:

Posta un commento