martedì 5 novembre 2019

Bologna romana


BONONIA (BOLOGNA) ROMANA

Con la discesa dei Galli nella penisola italica, tra il V e il IV secolo a.C., gli Etruschi vennero progressivamente messi in minoranza e Felsina fu conquistata dalla tribù gallica dei Boi.
Tracce di incendi e destrutturazioni emerse dagli scavi archeologici fanno pensare ad una crisi violenta della città etrusca. Nel periodo dei galli, pur riscontrando una minore densità delle strutture abitative, proseguì un'attività edilizia organizzata, anche se più rarefatta e disorganica, con una distribuzione delle abitazioni meno omogenea, orientamenti modificati e occupazione di spazi precedentemente aperti.
Sebbene sconfitti nel 225 a.C. nella battaglia di Talamone, i Galli Boi mantennero abbastanza potere e indipendenza per essere un alleato chiave di Annibale nelle Guerre Puniche. Con la sconfitta di Cartagine, la rappresaglia romana portò alla distruzione di molti centri abitati gallici e gallo-etruschi come Monte Bibele, dove Etruschi e Celti avevano sviluppato un'armonia non unica nella Gallia Cisalpina. I Galli Boi vennero definitivamente sconfitti delle truppe romane nel 196 a.C. e poi nel 191 a.C., da Publio Cornelio Scipione Nasica, portando così alla confisca dell'ager boicus e all'inizio dell'egemonia romana sulla città.

Bononia colonia romana

Sconfitti i Boi, il senato della Repubblica romana votò nel 189 a.C. l'istituzione della colonia romana di Bononia. Il nome, latinizzato dai romani, era forse tratto dalla denominazione della tribù stessa (Boi) oppure dalla parola celta bona, che presumibilmente significava "città" o "luogo fortificato". Alla fondazione di questa ed altre colonie nella zona emiliano-romagnola seguì la costruzione di una fitta rete stradale, tra cui la via Emilia, nata nel 187 a.C., voluta dal console Marco Emilio Lepido e Bononia divenne uno dei fulcri della rete viaria romana. Essa fu collegata anche ad Arezzo ed Aquileia tramite la via Flaminia minor e la via Emilia Altinate rispettivamente.
Il centro fu notevolmente ampliato e nell'88 a.C., a conclusione delle guerre sociali, Bononia cambiò il suo stato giuridico: da colonia divenne municipio e i suoi cittadini acquisirono la cittadinanza romana.
Le guerre civili e la crisi politica che smossero la metà del I secolo a.C. segnarono di fatto la fine della repubblica e diedero avvio, con la morte di Cesare, ad una serie di fatti di guerra, alcuni dei quali si svolsero nella città di Bononia. In un'isoletta del fiume Reno nacque nel 43 a.C. il secondo triumvirato formato da Antonio, Lepido ed Ottaviano che promise grosse ricompense ai veterani. Bononia ne dovette accogliere un buon numero ed a costoro vennero assegnati terreni abbandonati in seguito alle guerre sociali.
In età augustea Bononia arricchì l'arredo urbano con oltre 10 chilometri di pavimentazioni stradali stabili. In quel periodo si costruirono anche le fognature ma l'opera più eclatante fu l'acquedotto che convogliava le migliori acque dal torrente Setta nei pressi di Sasso Marconi e la portava, come avviene tuttora, alle porte della città passando per Casalecchio di Reno con una galleria di 18 chilometri.

L'acqua veniva poi distribuita in città grazie ad una fitta rete di tubi di piombo siti sotto i pavimenti stradali. L'opera impiegò più di 6000 uomini e 12 anni di lavori. Sempre in quel periodo si rinnovarono gli edifici pubblici con largo uso di marmi e quelli privati in cui si diffuse l'uso del mosaico; entrarono in funzione le terme, un teatro, l'arena e sorsero le prime fabbriche di tessuti. Bononia era costruita in mattoni, selenite e soprattutto legno, e proprio a causa di ciò risultò gravemente danneggiata da un incendio nel 53 d.C. ma fu subito ricostruita grazie all'interessamento di Nerone, il quale, fra l'altro, fece ampliare e abbellire il teatro. Da allora per tre secoli la vita della città non registrò fatti di particolare rilievo.
Dopo la morte di Alessandro Severo nel 235 iniziò un decadimento irreversibile causato dalle crisi economiche e politiche ed è in questo contesto che vanno segnalate le prime persecuzioni ai cristiani come quella di Diocleziano nel 304. Nonostante ciò, nel 313 - al momento dell'Editto di Costantino - venne eletto il primo vescovo, San Zama.








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